Ecobonus 110%, ecco quali interventi sono possibili e come ottenere la detrazione

Il ‘Rilancio’ dell’Italia passa anche dalla riqualificazione energetica e dall’adeguamento antisismico degli edifici. Il Governo nel decreto del 19 maggio 2020, chiamato appunto Dl Rilancio, ha messo in campo un super ecobonus al 110% di detrazioni per spese di riqualificazione energetica, misure antisismiche e installazioni di impianti fotovoltaici.

Una detrazione fiscale dal valore di 110% delle spese sostenute che sarà ripartito in 5 anni e riguarderà solo le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Entro fine anno, quindi, sarà molto più conveniente rendere la propria casa più sicura ed efficiente dal punto di vista energetico.


COME ACCEDERE AL BONUS E QUALI INTERVENTI

Come detto il bonus riguarda interventi di miglioramento energetico degli edifici, unità immobiliari o condomini, nonché il miglioramento antisismico degli stessi.

Per quanto riguarda il miglioramento energetico il requisito necessario è il ‘salto’ di due classi energetiche certificato da un Attestato di prestazione energetica (Ape) e la coibentazione termica per almeno il 25% di tutta la superficie disperdente dell’edificio. Per quanto riguarda gli interventi antisismici questi devono essere quelli stabiliti dalla precedente norma in termine di riqualificazione antisismica (DL 63/2013).

Possono accedere al bonus solo persone fisiche, sono quindi escluse attività d’impresa, arti e professioni. Ecco il dettaglio degli interventi possibili:

1) Isolamento di pareti e copertura (cappotto termico)

L’agevolazione prevede interventi di isolamento termico sia di superfici opache verticali che orizzontali, ma superiori al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio stesso.

L’importo di spesa detraibile massimo è 60mila euro moltiplicato per il numero di immobili dell’edificio. I materiali usati devono rispondere ai requisiti del decreto Criteri ambientali minimi (Cam).

2) Sostituzione dell’impianto di climatizzazione

L’incentivo è previsto anche per la sostituzione di impianti di climatizzazione per il riscaldamento, raffrescamento o fornitura di acqua calda sanitaria. La sostituzione può riguardare sia impianti centralizzati di condominio che singole unità immobiliari.

Gli impianti possono essere di diversa tipologia: a condensazione, ma con efficienza energetica patri almeno a classe A, o a pompa di calore, compresi impianti geotermici o ibridi. Previsto il bonus anche per l’installazione di impianti fotovoltaici con i conseguentisistemni di accumulo, o ancora sistemi a microcogenerazione.

L’incentivo è utilizzabile per una spesa non superiore ai 30mila euro per ogni unità immobiliare, includendo anche le spese di smaltimento dell’impianto sostituito.

3) Installazione di impianto fotovoltaico

Per quanto riguarda l’installazione di impianti fotovoltaici collegati alla rete elettrica, il bonus scatta fino ad un ammontare di 48mila euro, e nel limite di 2400 euro per ogni KW di potenza nominale dell’impianto. L’installazione dell’impianto deve però essere fatto congiuntamente o ad un intervento di isolamento termico o alla sostituzione dell’impianto di climatizzazione, oppure al miglioramento sismico dell’edificio.

Inoltre lo stesso impianto può essere gestito in completa autonomia dal proprio smartphone, verificando la copertura internet col proprio fornitore scegliendo un’offerta disponibile sul mercato libero.

4) Infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici

Il bonus al 110% riguarderà anche l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici, ma sempre con obbligo di intervento strutturale abbinato.

5) Anche interventi ‘gemelli’ di miglioramento energetico

Gli interventi attualmente già agevolati dall’Art.14 del decreto legge 63/2013 riguardante il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, potranno beneficiare del 110% di detrazione se eseguiti insieme ad uno degli interventi previsti dal DL Rilancio, tenendo però conto dei tetti massimi di spesa previsti da ciascuna tipologia di intervento. Tradotto: se si fa un intervento previsto dal DL 63/2013, ad esempio la sostituzione degli infissi, e si decide anche di isolare termicamente l’edificio, le spese sostenute per entrambi gli interventi beneficeranno della detrazione del 110%, tenendo però conto dei limiti di spesa previsti per quella tipologia.

6) Interventi antisismici

La detrazione al 110% riguarda anche gli interventi antisismici previsti dal decreto legge 63/2013 (commi 1-bis a 1-septies, Art.16), ossia quegli interventi che attualmente beneficiano di aliquote dal 50 all’85% a seconda di tipologia di intervento se questo viene realizzato per una unità immobiliare o per l’intero condominio. Gli interventi previsti sono quelli di messa in sicurezza statica delle parti strutturali o di passaggio ad una classe inferiore di rischio sismico dell’edificio. Il sismabonus è ammesso solo nelle zone sismiche 1 e 2, ma anche nella zona 3 che supera i 1500 comuni; non spetta, quindi, agli edifici in zona sismica 4.


COME OTTENERE IL BONUS?

Per ottenere il bonus serve un visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei requisti per ottenere l’agevolazione. Il visto di conformità è rilasciato dai soggetti iscritti negli albi dei dottori commercialisti, dei ragionieri e dei periti commerciali e dei consulenti del lavoro o nei ruoli di periti ed esperti tenuti dalle camere di commercio e dai responsabili dei centri di assistenza fiscale.

In fase di dichiarazione dei redditi si potrà recuperare il pari dell’importo attraverso 5 quote annuali. Ma è possibile anche fare una cessione di credito o uno sconto in fattura.

Il contribuente può beneficiare del bonus nella forma di uno sconto in fattura da parte del fornitore, il quale a sua volta lo recupererà come credito d’imposta cedibile ad altri soggetti, comprese banche e intermediari finanziari. Per fare un esempio il condominio spende 100 e incassa uno sconto dal fornitore, questo incassa 100 in liquidità dalla banca girandogli il credito fiscale da 110: ciò permette ai condomini di fare i lavori gratis, le imprese incassano liquidità e le banche un margine del 10% che sarà dilazionato in 5 anni. In alternativa il cliente può direttamente cedere il credito a banche o intermediari finanziari.

Per la piena operatività della detrazione si dovranno comunque attendere i decreti attuativi, previsti entro metà giugno.

 

 

 


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